Leggere in famiglia: il ruolo dei genitori

Prenderci il tempo per leggere, in famiglia o da soli,  fa bene al nostro equilibrio psicofisico e alle relazioni con i nostri figli. Quando leggiamo da soli, diamo testimonianza di una attività piacevole, desiderata; quando ci prendiamo tempo per leggere con i nostri figli diamo loro attenzione, condividiamo storie e personaggi, ci “parliamo” grazie alle parole e alle immagini di un libro.

Noi adulti troviamo sempre meno tempo per leggere un libro. Nel saggio Lettore vieni a casa (Vita e pensiero 2018), Maryanne Wolf mette questo fenomeno bene in evidenza, partendo proprio da sé.
Il grande regalo che ci fa la lettura – il tempo – viene negato perché spesso siamo presi da altro e questo genera un’influenza non positiva anche sui nostri figli.

Famiglia e libri

Come Sinnos, abbiamo sempre sottolineato la centralità della scuola, delle biblioteche e delle librerie per crescere lettori.
Ma esiste un altro supporto fondamentale perché si inizi quella storia d’amore che dura tutta la vita che è quella con i libri: la famiglia. 
Il seguente brano, tratto da Un ponte di libri (Sinnos 2018), mostra l’attenzione che Jella Lepman fin da subito ebbe per le famiglie dei piccoli lettori.

«Com’erano i genitori dei bambini che frequentavano la nostra biblioteca? Cosa facevano e cosa pensavano? Da che ambienti familiari provenivano i bambini? Per capirlo decidemmo di spedire degli inviti per un tè. Non solo gli inglesi conoscono la magia di questa bevanda! I genitori arrivarono numerosi e li dovemmo fare in parte accomodare sulle seggioline da bambini. Un divertente gioco di società fu quello di indovinare quali genitori appartenessero a quali bambini».

Bernard Friot, scrittore molto amato anche dai nostri ragazzi, in uno degli ultimi incontri promossi da Ibby Italia  alla Fiera Internazionale del libro per ragazzi di Bologna, ha ribadito l’importanza del ruolo delle famiglie affinché il libro entri nelle vite dei piccoli, per consolidare e sostenere il lavoro della scuola che in Francia  dà molta importanza alla lettura. Il fatto che i genitori pongano sempre meno attenzione alla lettura, rende infatti anche il ruolo della scuola meno forte, così come rende più fragile l’abitudine alla lettura.

Fabio Del Giudice, neo direttore di AIE (Associazione italiana editori) in un recente incontro di formazione per l’Accademia Drosselmeir Scuola per librai e Centro studi letteratura per ragazzi ha sottolineato che secondo i dati pervenuti dall’Istat l’influenza delle famiglie per crescere lettori è scesa dal 75,4% nel 2010 al 66,6% nel 2019.

Il tempo per leggere

Il tempo per leggere viene meno anche perché noi stessi genitori lettori spendiamo  più tempo su tablet e cellulari, sacrificando parte del tempo dedicato alla lettura di libri.  I nostri figli ci vedono distratti e catturati dalla velocità di questi mezzi, dove chattiamo, leggiamo notizie, giochiamo: perché non dovrebbero anche loro volere quei piccoli giocattoli piuttosto che stare fermi a leggere?
Oppure – e a volte è capitato a tutti noi di vedere bambini che cercano di attirare l’attenzione di un adulto alle prese con il suo iPhone – perché non dovrebbero sentirsi poco “guardati” e poco considerati come accade al nostro Il bell’addormentato (Sinnos 2017)?

Leggere in famiglia: Il bell'addormentato di Pieter Gaudesaboos e Lorraine Francis

È invece importante ricavare tempo per leggere, prima di tutto per noi stessi! Quella pausa dalla quotidianità, dai rumori del fuori, dalla velocità, dall’ansia di prestazione, quel TEMPO che offre la lettura è impagabile. È difficile fermarsi a farlo ma dobbiamo impegnarci affinché ciò avvenga.

Avere con i libri e la lettura un rapporto sereno, non è una battaglia di retroguardia.
Leggere è attività che richiede impegno, ma la fatica viene ripagata dai risultati: un cervello che legge è attento e allenato; empatia e immaginazione arricchiscono le nostre esperienze e i nostri sentimenti.
Inoltre, «Quando il linguaggio e il pensiero si atrofizzano, quando la complessità viene meno e tutto diventa progressivamente simile andiamo incontro a grossi rischi nel corpo sociale», scrive Maryanne Wolf nel libro sopracitato.
Ecco che libri e lettura diventano utili non solo per noi stessi, ma anche per il mondo che abitiamo.

L’attenzione e la concentrazione

La lettura su tablet e smartphone è diversa da quella su carta, e molto rapida. Forse è già capitato a molti di noi di aver risposto in maniera sbagliata a un messaggio WhatsApp o a una mail. E solo dopo aver letto il testo attentamente ci siamo resi conto di non averne capito il senso.

Gli strumenti digitali sono utili e necessari ma dobbiamo imparare a governarli esercitando attenzione e concentrazione. Perché le conseguenze di una mancata attenzione e cura portano poi a quei, purtroppo tanti, “non volevo farlo” o “non volevo dirlo”, che non sono semplici scuse ma che davvero manifestano azioni troppo rapide e poco riflessive. Davvero “non lo abbiamo fatto apposta”  solo perché non ci abbiamo riflettuto abbastanza. Attenzione e concentrazione sono frutto di quel regalo che è IL TEMPO, che solo la lettura può offrirci.

L’importanza del libro nel rapporto tra genitori e figli

Più si cresce e più la relazione genitori-figli attraverso i libri si può arricchire.
Lo conferma un recente studio  condotto dai pediatri che aderiscono a NpL (Nati per Leggere) secondo cui fin dagli ultimi mesi della gravidanza la voce della mamma fa bene allo sviluppo del piccolo. Così come, nei primi mesi di vita, fa bene il raccontare, dire filastrocche, cantare.

Incredibilmente anche avere in mano un libro, un albo con le figure, migliora lo sviluppo della mente e la predisposizione alla lettura dei bambini.
Quando abbiamo tra le mani un libro, il bambino comprende che le parole e le storie arrivano da quell’oggetto, che può toccare e guardare. E anche se ancora non sa leggere e la strada per arrivarci è lunga, si abituerà a vedere in quei piccoli segni neri qualcosa che ha che fare con la narrazione. Il bambino che ha genitori e adulti intorno che leggono con e insieme a lui avrà meno ostacoli nella lettura e farà meno fatica ad avvicinarsi ad essa.
Ed essere abituati a leggere serve non solo per il piacere di farlo, ma per selezionare, concentrarsi, decodificare la complessità che la vita ci pone davanti.

Le azioni da fare insieme in famiglia

Più si cresce e più la relazione genitori-figli attraverso i libri si può arricchire. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Leggere ad alta voce un libro insieme, condividere sentimenti e azioni, apre un dialogo io-tu che spesso facciamo fatica a trovare.
    Ma anche la nostra lettura silenziosa, di un libro che interessa noi e non loro, testimonia ai nostri figli che si può fare, che leggere è una pratica che ci rende sereni, che ci fa bene.
  • Frequentare insieme librerie e biblioteche, cercare il libro giusto, dialogare con librai e bibliotecari è un ulteriore arricchimento di una esperienza, quella con i libri, che se si consolida rende le nostre vite un po’ più felici. E offre al nostro cervello la possibilità di gustare meglio la vita. Di saperla affrontare.
  • Partecipare insieme ad incontri con gli autori, chiedere che a scuola ci siano libri, spazio e tempo per leggere, sostenere insegnanti e dirigenti scolastici che pretendono biblioteche sul posto, sono azioni che contribuiscono allo sviluppo materiale e spirituale, come dice la nostra Costituzione.
  • Non lasciarli soli quando sono più grandi e sanno leggere in autonomia, ma trovare – in viaggio, in vacanza – un libro da continuare a leggere insieme:  non smettete di prendervi questo piacere!

Alcune risorse

Un luogo utile per scoprire bibliografie e azioni per diffondere la lettura anche nelle famiglie è Ibby Italia. Dove troverete materiali, segnalazioni e bibliografie, oltre agli approfondimenti del mercoledì: www.ibbyitalia.org

Nati per leggere con i libri consigliati per i più piccoli, le guide e le formazioni può essere un altro punto di riferimento per iniziare fin da subito con la lettura e l’amore per i libri: www.natiperleggere.it


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