Un ponte di libri

15,00

di Jella Lepman
cura e traduzione di Anna Patrucco Becchi
pp. 208
f.to 16,5×23,5
(2018)

Jella Lepman è stata una figura fondamentale per la cultura europea e non solo. Nella Germania del secondo dopoguerra, tra macerie materiali e morali, Jella Lepman è stata in grado di capire che i libri per ragazzi, le illustrazioni, l’arte, l’incontro tra bambini, potevano essere uno strumento potentissimo per ricostruire quello che Hitler e la guerra avevano distrutto. In questo libro, uscito per la prima volta nel 1964, Lepman racconta in prima persona la sua avventura straordinaria, tra casse di libri, generali burberi ma non troppo, creatività e impegno.
Quest’edizione si avvale di una nuova traduzione dal tedesco e della cura di Anna Patrucco Becchi, ma anche di foto e materiali d’archivio, per un racconto che unisce la brillantezza di certe commedie sofisticate e la potenza dell’affresco storico.

Disponibile

ISBN: 978- 88-7609-393-7 Categoria: Tag: , , , , ,

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Il segno di quel rivoluzionario, pacifico e generativo “ponte di libri” - per bambini, ragazzi e non solo - realizzato, sulle rovine della seconda guerra mondiale e della Germania devastata dal nazismo, da Jella Lepman (1891-1970): giornalista, autrice ed attivista ebrea tedesca esule nel 1936 in Inghilterra e poi, al rientro in patria nel 1945, fondatrice della Internationale Jugendbibliothek di Monaco, dell’Ibby (International Board on Books for Young People) e del premio internazionale di letteratura giovanile Hans Christian Andersen, che hanno lasciato un segno vitale nel mondo globalizzato.

Donatella Trotta, Il Mattino

Ponte di Libri è un libro ricco di aneddoti che raccontano la storia di questa donna straordinaria che, con idealismo, forza di volontà, coraggio e determinazione ha lottando per un futuro migliore e per il diritto dei bambini a vivere in un mondo pacifico e libero. Nel libro vengono ricordati anche i suoi compagni di viaggio, che lei entusiasmò per i propri progetti, come ad esempio Eleanor Roosevelt che a proposito del progetto scrisse: «Non possiamo permettere che i bambini crescendo diventino di nuovo nazisti e fascisti e quindi dobbiamo dare loro anche del cibo per la mente.

Sabrina Pignataro, La 27 ora-Corriere della Sera

I bambini non hanno alcuna responsabilità della guerra, spiegava, questi libri dovrebbero essere i primi messaggeri di pace. Come una valanga arrivarono 4000 libri e il 3 luglio 1946 a Monaco si apriva la prima grande Mostra internazionale di libri per bambini. Fu quello il primo nucleo della prestigiosa Biblioteca internazionale per ragazzi di Monaco.

Rossana Sisti, Scaffale Basso-Avvenire